Ho incluso nel mio sito
Web un richiamo alla storia della Omnitel, in quanto se la
conferenza TIM ha entusiasmato anche coloro (che come me) non
vedono tanto di buon occhio l'ex monopolista delle tlc cellulari,
la storia dell'avventura in Omnitel è davvero qualcosa di
meraviglioso! Buona lettura !!
Francesco Ponticelli
La prefazione di
Silvio Scaglia* al "Caso Omnitel"
- *amministratore delegato di OPI SpA -
tratta dal volume
"MONOPOLIO E CONCORRENZA NELLE TELECOMUNICAZIONI: il caso
OMNITEL"
di Carlo Mario Guerci - edizioni Il Sole 24ORE
Scarica QUI il file *.doc per leggerlo con calma e stamparlo.
All'inizio del 1995, quando decisi di
accettare l'offerta che mi venne fatta da Francesco Caio di
entrare in Omnitel come Direttore generale, ero sicuro che
avremmo potuto costruire un'azienda di grande successo, anche se
allora pochi condividevano questo giudizio.
Unidea imprenditoriale nata da Carlo De Benedetti mi
sembrava molto convincente e, al contrario dei più, ero sicuro
della sua realizzabilità. Certamente, si trattava di costruire
dal nulla un'impresa che avrebbe dovuto competere con un gigante
di proporzioni mondiali come la TIM, che già disponeva di tutto:
milioni di clienti, rete di telecomunicazioni, rete commerciale
ecc. Di Omnitel si diceva: non saranno mai capaci, non hanno le
competenze tecniche, non conoscono il mercato, non potranno
offrire nulla di meglio, non avranno mai nemmeno le risorse
finanziarie, non riusciranno a essere competitivi, perché in
Italia "chi tocca i fili del monopolio delle
telecomunicazioni muore...".
Nonostante queste opinioni, ero sicuro che si potesse fare anche
meglio di quanto prevedevano i piani di sviluppo. Omnitel aveva
un'occasione unica: creare da zero una nuova cultura aziendale
adatta a gestire il futuro, senza condizionamenti del passato.
Aveva la possibilità di selezionare e formare persone valide e
determinate a raggiungere obiettivi difficili, capaci di lavorare
insieme con lealtà ed entusiasmo. Ero consapevole della
possibilità di creare un ambiente fatto su misura per questo
tipo di persone, e del vantaggio che ciò avrebbe rappresentato.
Oggi posso constatare che questa opportunità si è rilevata
molto più potente di tutti gli svantaggi, per altro
indubbiamente concreti, che allora venivano paventati. Omnitel è
tra i primissimi operatori cellulare per numero di clienti al
mondo; è un'azienda che produce profitti e che ha allo stesso
tempo creato, direttamente e indirettamente, circa 12.000 posti
di lavoro.
Soprattutto, cosa per me fondamentale, Omnitel ha contribuito a
sviluppare il mercato italiano fino a farne il leader indiscusso
per dimensioni, per sofisticazione e per qualità del servizio a
livello europeo.
Nel 1996, il nostro mercato era per dimensione solo il quarto in
Europa, oggi è largamente il primo ed è in continua crescita
rispetto agli altri. Tutto questo è avvenuto perché gli
italiani sono diventati dei chiacchieroni nulla facenti che amano
passare il tempo spettegolando al telefono, come alcuni lasciano
intendere? Certamente no!
È accaduto perché in Italia, per la prima volta nel mondo,
abbiamo avuto il coraggio di sovvertire le credenze consolidate
dell'industria delle telecomunicazioni cellulari. Prima si
credeva che i clienti (allora si chiamavano utenti) dovessero
essere catturati e vincolati con contratti pluriennali, che li
obbligassero a pagare onerosi canoni mensili, indipendentemente
dal fatto che usassero o meno il servizio e che ne fossero
soddisfatti.
Noi abbiamo creduto nel dovere e nella possibilità di
conquistare i nostri clienti giorno per giorno, offrendo loro il
miglior servizio di cui siamo capaci, facendo ogni sforzo per
superare le loro aspettative, lasciando immediatamente libero di
cambiare operatore chi non fosse soddisfatto di noi.
Rispettare il cliente e fare di tutto per renderlo felice della
sua scelta: questa è la strategia, che oggi appare ovvia, che ha
consentito all'Italia di diventare in due anni il mercato leader
in Europa. E siamo solo all'inizio della grande rivoluzione delle
telecomunicazioni!
Questa leadership ormai indiscussa apre nuove opportunità per il
nostro Paese. Oggi l'Italia può e deve assumersi il ruolo guida
dell'industria che le spetta in Europa. Il fondamentale passaggio
da telefonia cellulare a comunicazioni mobili si sta facendo da
noi prima che in altri Paesi, e l'Italia oggi ha le competenze e
le economie di scala per costruire da questa posizione nuove
industrie e nuova occupazione per lo sviluppo degli innumerevoli
servizi che la diffusione delle comunicazioni mobili rende
possibili. Occorre ritrovare l'ottimismo imprenditoriale e il
coraggio di aprire nuove strade, invece di ripercorrere il
cammino tracciato da altri in altri Paesi. Bisogna appropriarci
del nostro ruolo negli organi tecnici di standardizzazione
europea. Dobbiamo essere innovativi. Le telecomunicazioni sono
oggi l'industria più dinamica e proiettata verso il futuro.
Un'industria in cui non ci si può mai fermare, ma che oggi offre
l'opportunità di costruire molto per lo sviluppo del nostro
Paese a partire dalla posizione che ci siamo conquistati!
Spero che con questo spirito sia possibile apprezzare appieno
questo libro che, a mio avviso, può trasmettere in modo molto
chiaro i tre elementi fondamentali che hanno determinato la
crescita delle comunicazioni mobili negli ultimi anni:
- lo sviluppo della tecnologia;
- il passaggio dal monopolio alla concorrenza... accanita;
- l'introduzione di nuovi concetti di servizio al cliente e
di marketing.
Il libro è concepito in modo da poter costituire un vero e
proprio testo in grado di introdurre e guidare, chiunque ne abbia
l'interesse, nel mondo delle comunicazioni mobili. Un mondo denso
di opportunità e di stimoli. Un'industria nella quale io mi
sento fortunato di poter lavorare!
Buona lettura!
Silvio Scaglia
Amministratore delegato di Omnitel (nel 1998)
|